I crediti deteriorati rappresentano un tema rilevante per molte aziende, capaci di influenzare direttamente la loro solidità finanziaria e la capacità di attrarre nuovi investitori o partner. Questi crediti, spesso indicati con l’acronimo NPL (Non Performing Loans), sono il risultato di prestiti concessi a soggetti che, a causa di difficoltà economiche, non riescono più a rispettare le scadenze di pagamento. La loro presenza, quindi, nei bilanci aziendali, può avere conseguenze negative, riducendo così l’affidabilità finanziaria e limitando le possibilità di crescita e sviluppo.
Cerchiamo di scendere nel dettaglio.

Cosa sono i crediti deteriorati?
I crediti NPL, acronimo di Non Performing Loans, rappresentano i cosiddetti crediti deteriorati e quindi non performanti. Si tratta dunque, come anticipato, di tutti quei crediti rimasti insoluti da diverso tempo che, continuando a rimanere a carico della società, non fanno altro che:
- Inquinare il suo bilancio aziendale;
- Renderla meno interessante agli occhi di potenziali partner commerciali (come banche o finanziarie);
- Dare un’idea sbagliata delle sue effettive potenzialità.
Per intenderci, un credito viene classificato come deteriorato quando il debitore manifesta segni evidenti di incapacità a onorare i propri impegni finanziari, portando il creditore a subire potenziali perdite. Questo accade per una serie di motivi, tra cui il peggioramento delle condizioni finanziarie del debitore, problematiche economiche generali o specifiche di settore, ritardi significativi nei pagamenti, o persino l’insolvenza dichiarata o sospettata del debitore. Insomma, tutti segnali che indicano come il credito sia a rischio e, se non si dovesse intervenire tempestivamente, l’azienda potrebbe ritrovarsi con bilanci compromessi e una reputazione deteriorata sul mercato.
Quanti tipi ne esistono?
I crediti deteriorati non sono tutti uguali e vengono suddivisi in categorie specifiche, a seconda del grado di rischio e della probabilità che il debitore riesca a saldare il proprio debito. Tra le principali tipologie troviamo:
- NPL (Non Performing Loans). Si tratta dei crediti più problematici, quelli che il debitore non riesce più a onorare, e che per le banche e le istituzioni finanziarie rappresentano un rischio elevato di perdite.
- UTP (Unlikely To Pay). In questa categoria rientrano i crediti che, sebbene non ancora completamente deteriorati, presentano un’alta probabilità che il debitore non riesca a rispettare pienamente i propri obblighi.
- NPE (Non Performing Exposures). Questa è una categoria più ampia che include non solo i prestiti non performanti, ma anche altre esposizioni finanziarie o titoli che mostrano segnali di deterioramento.
Ma quindi, chi compra i crediti deteriorati?

Il mercato dei crediti deteriorati è gestito principalmente da società specializzate, iscritte in un albo unico e controllate dalla Banca d’Italia. Questi intermediari, spesso noti come società di recupero crediti (proprio come noi di CallMia), acquistano crediti in sofferenza da banche e istituzioni finanziarie, assumendosi il rischio di recuperare il credito.
Per poter operare, ovviamente, queste società devono rispettare rigidi requisiti patrimoniali, assicurando che la leva finanziaria utilizzata per l’acquisto non superi il valore del loro patrimonio netto. Esistono anche specifici crediti deteriorati destinati a privati o piccole imprese, come gli NPL immobiliari, che rappresentano una categoria particolare all’interno di questo mercato.
Giusto per rendere l’idea della vastità del mercato di cui parliamo, ecco un paio di numeri.
Quali sono i Paesi europei con il maggiore stock di crediti deteriorati?
In Europa, la gestione dei crediti deteriorati è una sfida significativa, con alcuni Paesi che detengono una quota particolarmente alta di questi asset. Secondo i dati dell’Eba relativi al terzo trimestre del 2023, l’Italia si posiziona al terzo posto con uno stock di crediti deteriorati pari a 42,8 miliardi di euro, rappresentando il 2,4% del totale dei prestiti concessi. In cima alla classifica troviamo la Francia, con oltre 116 miliardi di euro in NPL, seguita dalla Spagna con 77 miliardi. Questo scenario evidenzia l’importanza di una gestione efficace dei crediti deteriorati, per evitare che diventino un ostacolo alla crescita economica e alla stabilità finanziaria delle imprese.

Il servizio di Acquisto Crediti NPL Pro Soluto di CallMia
CallMia offre un servizio specializzato di acquisto di crediti deteriorati pro soluto, destinato a liberare le aziende dal peso dei crediti non performanti. Grazie alla nostra licenza per l’attività di recupero crediti ai sensi dell’art. 115 TULPS, siamo autorizzati, secondo quanto stabilito dal DM 53/2015, a rilevare i tuoi crediti in sofferenza, garantendoti un’immediata liquidità e la possibilità di migliorare il tuo bilancio. Questo servizio non solo ti permette di ottenere un vantaggio fiscale, deducendo l’ammontare del credito ceduto, ma offre anche la possibilità di risparmiare sui costi di gestione legati ai crediti incagliati o in sofferenza. In altre parole, noi acquistiamo i tuoi crediti non performanti, tu te ne liberi e ci guadagni subito.
